Riceviamo, e naturalmente pubblichiamo, una lettera del Vice Presidente dell'Associazione Politico Culturale LiberiamoMola, Pino Castellana, prossimo candidato Sindaco per la Lista Civica "LiberiamoMola".
Caro Presidente di
“LiberiamoMola”,
la presente Nota, al fine di
introdurre un dibattito, tutto molese, con l’auspicio che si estenda al
territorio, intorno alla nostra realtà economica e sociale.
Per ragioni politiche,
ambientali, ecologiche, di sviluppo autenticamente culturale e sociale, si
rende necessaria una massiccia opera di denuncia del controllo delle fonti di
Informazione, le quali pilotano le notizie e fanno del commento un’arma in
favore dei giochi del potere, da una parte e dall’altra, per vendere un
“prodotto” di carta o sui portali/blogs di Internet.
Infatti, nella nostra realtà
spicciola, ogni notizia e ciascuna iniziativa in tanto vengono rilanciate e
rese note, in quanto servano agli interessi ed agli equilibri del potere stesso
(e dei suoi vari esponenti).
Per questa ragione, tutto quanto
vada controcorrente e fuori “dal coro” viene censurato,
diventa oggetto di parziale pubblicizzazione, oppure banalizzato in chiave di ridimensionamento e di “stutamento”,
cioè di emarginazione.
La denuncia dei furti veri, delle
magagne, degli appalti in monopolio, del malaffare e del clientelismo
spendaccione da parte del Potere, nazionale e locale, non trova MAI eco
amplificato, con nomi, cognomi, circostanze, …e la “editoria” locale (cioè, i
“giornalai” che dicono di fare informazione sociale) passa in stampa solo le
manfrine, le fesserie, la bassa musica dei fatti, in modo da godere di sicuro accreditamento
nei corridoi, nelle telefonate riservate, nel millantato credito presso
politicanti, imprenditori ed utenza lettrice, che beve ancora all’amaro calice
delle notizie di comodo.
L’insieme di questa farsa di
informazione, spesso composta da trombati, alla caccia di favori, di patrocinii
“a gratis” di Comuni, Provincia, Regione, Ministeri ed altri Enti ed Ordini ha
generato anche il “fiuto” dei soldi FACILI, accumulati con introiti da pubblicità,
mancanza di pubblicazione dei dati “entrate/uscite”, aleatorietà di trattamento
economico: cosa voglio dire?
E’ presto detto: ma quanto
guadagnano questi giornali?
Vogliono sempre soldi, non
dichiarano MAI pubblicamente i loro “conti”, MAI una parola su finanziamenti,
su rimborsi “ex lege”, soldi dallo Stato, sponsors istituzionali, volume di
pubblicità,…MAI e poi MAI i dati delle vendite, delle operazioni di tiratura…e
di eventuali lasciti, di sottoscrizioni “brevi-manu”.
Ci siamo capiti: ho la forte
sensazione che qualcuno -anche a questi livelli- abbia messo su operazioni di
accumulazione finanziaria, che potrebbe anche essersi tradotta in vero e
proprio “portafoglio” patrimoniale, anche di una certa consistenza!
Insomma, con la scusa di
un’informazione dalla funzione sociale, si arriva a fare I SOLDONI GROSSI, nella convinzione di farla
franca col fisco, con i controlli…dei vari Organi ed Uffici preposti, mettendo
in campo, conoscenze, gratificazioni da pubblicazione di eventi e di singoli
ruoli, eccetera.
Dimmi se mi sbaglio, caro
Presidente, e soprattutto iniziamo anche su questi argomenti a dire alla gente
di aprire occhi e di chiudere il borsellino.
Anche dagli imbroglioni e servi
dei partiti dobbiamo liberarci e subito: sono costoro i veri servi della casta!
Un abbraccio.
Nessun commento:
Posta un commento